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sabato 13 gennaio 2018

Gigi Dall'Igna: «In SBK ci vuole quanto prima la centralina unica»

Da responsabile di tutto il Racing Ducati, Gigi Dall'Igna esprime la sua idea su ciò che potrebbe cambiare il volto della SBK

La SBK deve cambiare. Questa affermazione mette tutti d'accordo, perchè appare palese che un campionato in cui corrono almeno sei Costruttori in forma più o meno ufficiale, non può vedere solo due di questi dominare a mani basse tutte le singole gare del campionato. Jonathan Rea è stato il mattatore assoluto della SBK nel 2017, ma tutte le gare sono state in ogni caso vinte da Sykes, Davies e Melandri, ovvero i rider di Kawasaki e Ducati.

Non è un sistema che funziona, perchè non è pensabile che in griglia di partenza non ci siano altri piloti in grado di vincere. Il sito tedesco Speedweek.com ha fatto una intervista a Gigi Dall'Igna proprio sul futuro della SBK. L'ingegnere veneto che sta riscrivendo la storia di Ducati nel Racing, conosce molto bene la SBK, essendo stato il padre della splendida Aprilia RSV4. Secondo Dall'Igna il punto focale della questione è l'elettronica, il cui sviluppo influisce troppo sulle performance delle singole moto: «In MotoGP l'elettronica unica funziona bene, quindi non vedo perchè non dovremmo seguire la stessa filosofia in SBK. Sarebbe qualcosa che migliora l'equilibrio tra costruttori. Quando c'è qualcosa che è meglio per i singoli costruttori, è meglio per l'intero campionato. Noi di Ducati non siamo contrari, per noi va bene».

Di certo al momento c'è un divario tra Ducati, Kawasaki e tutti gli altri, che in qualche modo deve essere colmato: «Non capisco perchè c'è un divario così pesante tra i costruttori. Di certo, Ducati investe molto sia in MotoGP che in SBK, ma non vedo perchè Honda e Yamaha non dovrebbero ottenere gli stessi risultati. Può darsi che Ducati investa di più, non lo so. Ma penso che anche Yamaha stia investendo molto, facendo quanto meno altrettanto rispetto a Ducati».


Dall'Igna insiste sul discorso della centralina unica, che potrebbe essere l'uovo di Colombo in SBK: «L'elettronica unica ha funzionato in MotoGP, dove si confrontano tanti produttori. Certo, ci sono concorrenti che magari non sono allo stesso livello dei migliori, ma sono ad un livello comunque ragionevole. Prima non era così e secondo me questo dipende dalla centralina unica, che è importante per lo spettacolo. Lo spettacolo è la cosa più importante, quindi prima arriva l'unità ECU in SBK meglio è».

Anche per l'ingegnere veneto non regge il discorso secondo cui il vero motivo per cui gli altri Costruttori non vincono sarebbe legato alla qualità dei piloti: «Laverty è di certo uno dei migliori, lo conosco molto bene. Ci sono anche altri piloti molto forti, che possono stare tranquillamente davanti. Camier ad esempio, ed anche altri. Poi adesso arriverà il concetto di "Concession Points" che già esiste in MotoGP ed è importante per aiutare un Costruttore che non riesce ad ottenere buoni risultati con la moto e che così può svilupparla. Finchè le condizioni sono corrette, i punti di concessione sono un'ottima cosa secondo noi».

Alla fine dell'intervista, viene chiesto a Dall'Igna se sia concreta la possibilità che alcuni Costruttori abbandonino la SBK a causa della ECU unica, per il fatto di non poter più sviluppare l'elettronica in autonomia: «Gli sviluppi tecnologici sono importanti per i produttori di moto. Le corse generano due fattori importanti: la pubblicità e lo sviluppo tecnologico, che poi è trasmesso sul prodotto di serie. 
Se si limita lo sviluppo, questo diventa un problema quando un Costruttore cerca motivazioni per correre. Devi sempre concedere ai Costruttori di sviluppare determinate cose. Ma è corretto che al contempo si faccia attenzione a non farsi sfuggire i costi di mano. Ci deve essere un giusto equilibrio».

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