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giovedì 4 gennaio 2018

La Ducati 916 compie 25 e resta la regina indiscussa

Nel 2018 cade il 25° anniversario dalla presentazione della Ducati 916, il modello che ha cambiato per sempre la storia del motociclismo

Sembra ieri, eppure sono già passati 25 anni. Se ci pensate, è un numero davvero impressionante, soprattutto se guardate ad oggetti di uso comune. Avete presente cosa erano i telefoni cellulari nel 1993? Oppure le televisioni, i computer? Vi siete mai soffermati a riflettere sui passi da gigante fatti nell'ambito degli effetti speciali al cinema o anche nei videogiochi? Paragonare qualsiasi di questi elementi del 1993 con il corrispettivo attuale, sarebbe quasi un'offesa per la tecnologia moderna.

E' pensabile paragonare una Amiga 600 o un Sega Master System con le prestazioni impressionanti di una Playstation 4 con tanto di visore VR? Stiamo parlando di due universi assolutamente lontani, un'intera era geologica dal punto di vista dello sviluppo tecnologico. Un autentico oceano passa tra questo e quel mondo. 

Ma c'è un singolo oggetto che ancora oggi, dopo 25 anni, può essere paragonato senza paura di sfigurare eccessivamente con il corrispettivo moderno. Stiamo parlando di un oggetto nato per essere rosso, per avere due cilindri e per stupire il mondo, ovvero la Ducati 916. Quando Massimo Tamburini, il Michelangelo del Design applicato al motociclismo, pose la penna sul foglio bianco, probabilmente non avrebbe mai pensato di stare per definire i nuovi parametri che in seguito sarebbero stati seguiti da chiunque nella storia del design motociclistico.


Andò esattamente così e la 916 vide la luce in un mondo in cui la Honda si godeva il successo della prima Fireblade 900, che al confronto era un mezzo dinosauro. Per non parlare di Suzuki e Yamaha, com quest'ultima che all'epoca non aveva ancora messo sul campo di battaglia una R1 che avrebbe visto la luce solo 5 anni dopo. Nel 1993 l'unica che aveva qualcosa di diverso e si distingueva era forse la Kawasaki con la ZXR 750, capace di vincere con Scott Russell il mondiale SBK nel 1993. Eppure guardando quella moto oggi, non si può che sorridere, soprattutto paragonandola alla mitica 916.

Questa splendida moto, è ancora oggi in grado di competere alla pari sotto il punto di vista del design, con qualsiasi modello presentato ad EICMA a novembre, compresa la Panigale V4, ovvero l'ultima nata in casa Ducati. Le prestazioni tra le due moto sono ovviamente imparagonabili, eppure siamo certi che anche da questo punto di vista, la maggior parte degli utenti stradali si divertirebbero tantissimo anche con i "soli" 100 cavalli e spiccioli della prima 916. In tanti si innamorerebbero del suo avantreno granitico ed il suo peso non proprio piuma, conquisterebbe grazie alla sensazione di solidità che solo quel telaio era in grado di trasmettere.

Se mettete nelle mani di un quindicenne un Iphone-X e poi gli chiedete di usare un Motorola Startac, vi divertirete come dei matti ad osservare il ragazzino tentare di schiacciare lo schermo a cristalli liquidi del telefono. Invece sulla Ducati 916 il gas è al posto giusto, la posizione in sella è di quella "da gara", il rombo è inconfondibilmente degno di Borgo Panigale. Gli ingredienti del classico cocktail perfetto ci sono ancora tutti, la magia che trasmetteva questa moto ormai 25 anni fa, si può ancora osservare negli sguardi di chi ne possiede una o di chi ne incontra un prezioso esemplare per strada.


Oggi ci piace celebrare quella che secondo noi è la moto più bella che il mondo del motociclismo abbia mai visto e lo facciamo ricordando le parole di Tamburini quando gli chiesero come avesse fatto a disegnare una moto così bella e così attuale dopo tanti anni: «E' semplice secondo me. Quando disegno una moto, penso ad una bella donna. Una bella donna nel 1950, che non invecchia, resta una bella donna anche nel 1970, nel 1980 e così via. La 916 è una bella moto, e resterà così per sempre». Chapeau Massimo.

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